Osei Budei Fradei

Da Sabato 07 Febbraio 21.00
fino a Domenica 08 Febbraio 21.00
Spettacolo di e con Enrico Bonavera

Sono sempre stato affascinato dal Mondo della Maschera e dall’ ‘ombra’ dei suoi diversi personaggi. Quell’ alone tra melanconia e tragedie humaine, tra follia  e surreale ha sempre toccato le mie corde più intime.

Mi ricordo ancora l’emozione provata da bambino sfogliando il volume ‘I Quattro moschettieri’  tratto dalla trasmissione della Radio (anzi Eiar 1935 !) di Nizza e Morbelli, che i miei genitori avevano conservato, e in cui comparivano le illustrazioni di una lunare Venezia e delle Maschere del Carnevale.

Molto meno dalla ‘Commedia dell’ Arte’e da Goldoni.  Quello era il teatro che piaceva al mio nonno…

Eppure: come va la vita !?

Dopo trent’anni di studio e di interpretazione di Arlecchino, Brighella e compagnia bella; dopo 200 repliche come Arlecchino nel Servitore di due padroni del Piccolo Teatro (il massimo !) e almeno 500 come Brighella nello stesso spettacolo, sento il bisogno di rendere omaggio  a quel mondo che, alla fine, ha dato da vivere a me e alla mia famiglia, e di sottrarlo, per una volta, alla moda un po’ superficiale del suo recupero, e di raccontarlo col suo bagaglio di surreale tragicomicità.

Per questo – su ispirazione di Anna Bonel, veneziana autentica – è nata l’idea di ‘OSEI, BUDEI, FRADEI’, uno ‘Studio’, per ora, che potrei definire una ‘Spoon River’di ‘Arlecchini’o di ‘Zanni’,  che si raccontano nel paradosso, nello stupore, e anche nella banalità della loro morte.

Morti da ‘Zanni’: immerse nella realtà  della natura e del basso corporeo, quanto nel mistero del cosmo e del tempo.

Per non percorrere in solitudine questo viaggio un po’ lugubre’ ho sentito il bisogno di un compagno, un Vate, un po’ come Virgilio per Dante.

Subito mi sono tornate alla mente le poesie di Zavattini, le sue sonorità dialettali, i suoi scorci di paese che nei suoi versi diventano archetipi di ogni piccolo mondo del mondo.

C’era qualcosa di familiare…

E per forza ! Luzzara – suo paese natale – dista non più di 25 chilometri da San Benedetto Po, paese del mio nonno; e come quello anch’ esso  è situato sulla riva meridionale del fiume.

Chissà, forse i miei antenati mantovani, ortolani quanto barcaioli sul Po, avranno incrociato qualche antenato del Poeta/Sceneggiatore. Si saranno passati notizie, scambiato tabacco da pipa, avuto qualche diverbio.

Di certo avranno condiviso gli stessi odori, le stesse storie, simili sonorità di linguaggio.

OSEI, BUDEI, FRADEI, in definitiva, è uno ‘studio narrativo’.

Nel racconto del ricordo di un provincia padana che va perdendo la sua storia e la sua identità, le parole e i gesti degli ‘Arlecchini’ affiorano come quelli delle tante e tante persone dimenticate nei nostri altrettanto dimenticati piccoli cimiteri di campagna.

7/8 Febbraio 2015, ore 21:00

LabArca, via M. d'Oggiono, 1, Milano

Tram 2/14
MM2 Sant'Ambrogio
Bus 94

Prenotazione obbligatoria: labarcadiannabonel@gmail.com

Ingresso: 10 €

Degustazione di polenta, salsiccia e vino rosso facoltativa (5 €) con obbligo di prenotazione.

 
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