Il Suono e la Parola

Da Domenica 12 Maggio 21.00
fino a Lunedì 13 Maggio 21.00
Milano 1939 Delio Tessa

Uno dei più grandi poeti del ‘900, Delio Tessa, ignorato dalla critica – una “vergogna”, come scrive Pier Vincenzo Mengaldo nella sua introduzione al Meridiano Mondadori “Poeti italiani del ‘900” – ma assai stimato e apprezzato da Pier Paolo Pasolini, Franco Fortini, Giovanni Raboni, scriveva nella lingua della sua città, il milanese, ma non per questo può essere considerato un “poeta dialettale”: la costruzione del testo, il ritmo, l’ispirazione che coglie l’angoscia più segreta e nascosta dei nostri tempi, insomma la sua consistenza stilistica ed espressiva ne fanno davvero un autore straordinario, assolutamente unico nel panorama letterario del secolo scorso, che bisogna riproporre soprattutto in questo anno in cui ricorre l'ottantesimo anniversario della sua morte (1939).

Antifascista conservatore, offeso più dalla rozzezza e dalla volgarità del regime che dalla sua politica totalitaria e imperialista (di cui comunque coglie perfettamente gli aspetti tragico/grotteschi). Tessa tenta di rifugiarsi nel passato e nel ricordo, ma la sua ispirazione lo spinge a  ricercare dietro quegli spigoli di passato le trasformazioni della città ( i colori bruni e cupi della Milano industriale, le brutte case, la follia ) e a prefigurare il mondo che verrà (i sogni, le visioni oniriche, il montaggio cinematografico, le onomatopee meccaniche) quasi che proprio quel passato nasconda in sé i germi del futuro che verrà.

Perciò al poeta  che sembra trarre ispirazione dal più classico bozzettismo dialettale, si rivela uno degli interpreti più acuti e lungimiranti della tragedia del ‘900. L’angoscia, l’alienazione, l’umanità ridotta a uno sciame di api impazzite, la meccanizzazione della vita, e anche – va detto – il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa ( allora solo radio e cinematografo ), l’isolamento e la solitudine dell’uomo contemporaneo. La modernità di Delio Tessa è folgorante.

Come restituire tutto questo in uno spettacolo: coi suoni e le parole appunto, non già un recital di poesie, quanto un’interpretazione sonora (musica e testi) della sua poesia.

Giulia Lazzarini
Enrico Intra

con Alex Stangoni
Disegno luci Danilo Marabotto
Consolle Giacomo Bertazzoni

Drammaturgia e regia
Egidio Bertazzoni

Assistente Anna Bonel

Domenica 12 Maggio ore 21
e Lunedì 13 Maggio ore 21

Teatro LabArca Via Marco d'Oggiono 1 Milano
MM2 S.Ambrogio, S.Agostino, Pta Genova
tram 2 - 9 - 10 - 14; bus 94

Ingresso Intero 18 euro | Ingresso ridotto 12 euro

Prenotazione obbligatoria
email | info@lab-arca.it

 

 
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